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Storia della Congregazione

Giovedì, 06 Febbraio 2020 10:02
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L'esperienza spirituale di Madre Claudia trova il suo coronamento e la sua espressione nella fondazione della Scuola Pia della Carità in Anagni, inaugurata il 25 maggio 1709.
Con questo istituto Claudia intendeva affrontare i problemi della gioventù femminile del suo tempo, vittima dell’ozio, dell’ignoranza, della trascuratezza dei genitori, ma anche della prevaricazione sociale, dal momento che la donna rivestiva un ruolo quasi insignificante.
Coinvolse nel suo progetto il padre spirituale Giovanni Marangoni che, venuto ad Anagni nel 1706, conobbe e strinse amicizia con don Carlo Testé e con l’abate Gregorio Lauri (penitenziere della Cattedrale di Anagni), anch’essi sostenitori dell’Opera.
La Scuola fu posta ufficialmente sotto la protezione pontificia di Papa Clemente XI l’8 dicembre 1713.

Claudia l’aveva pensata come un luogo di Carità. Seguendo, su consiglio di p. Giovanni Marangoni, l’impronta educativa di Santa Rosa Venerini (1656 - †1728) e di Santa Lucia Filippini (1672 - †1732), accogliendo titolo gratuito per le ragazze povere, e con il pagamento di una retta quelle abbienti.
Dopo la morte di Madre Claudia, il Marangoni, in qualità di erede testamentario, stese e fece approvare le prime Regole, cercando soprattutto di mantenere vivo il carisma claudiano e di comunicarlo in tutti i modi alle figlie impegnate a continuare l’ opera educativa della Fondatrice. Si adoperò perché la Comunità fosse aggregata all’Ordine Cistercense. Nel 1728 le convittrici della carità di Anagni ottennero l’aggregazione all’ Ordine Cistercense e alla Congregazione di San Bernardo in Italia, assumendo il nome di Oblate del Sacro Ordine Cistercense e aprendosi all’influsso della spiritualità monastica.
Nel 1748 il Papa Benedetto XIV con la Costituzione Militantis Ecclesiae concesse il titolo e i privilegi di “Monastero”. L’Opera era allora a numero chiuso e contava fino a un massimo di 13 oblate. La scuola funzionava da novembre a settembre e chiudeva il solo mese di ottobre per la vendemmia. Durante la settimana le lezioni si tenevano tutti i giorni, tranne il giovedì e i festivi, e iniziavano al mattino con il rintocco delle campane della Cattedrale. Le fanciulle ammesse, d’età compresa tra i cinque e i sedici anni, assistevano alla messa e poi si recavano nelle aule per tre ore, tornando nel pomeriggio per altre tre ore.

Agli inizi dell’Ottocento il riconoscimento dell’utilità dell’Opera spinse l’Amministrazione Comunale ad erogare un sussidio di 60 scudi. Le aule furono trasferite nelle prime sale del Palazzo di Bonifacio VIII, dove l’attività di formazione e istruzione rimase continuativamente fino al 1907. Del resto l’istituto delle Oblate Cistercensi della Carità era divenuto da tempo un punto di riferimento nella città, tanto che, al passaggio in Anagni della I Legione Italiana nel maggio del 1849, anche l’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi pose il Monastero della Carità sotto la speciale protezione dei Guerrieri della Repubblica.
Nel 1911 fu aperto il Convitto S. Caterina con sede nel primo piano del Palazzo di Bonifacio VIII e nel 1942 fu istituita la Scuola Materna Claudia De Angelis. Sia il collegio che l’asilo tuttavia rimasero chiusi nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale.
L’anno 1949 è il più importante nella storia recente dell’Opera: il vescovo mons. Giovanni Battista Piasentini infatti eresse l’Istituto in Congregazione di diritto diocesano, con voti perpetui e con nuove Costituzioni.
Da questo momento in poi la Congregazione poté espandersi, ripensandosi pienamente addentro alla vita della Chiesa. Si realizza così nel Novecento il mandato di Claudia: Il mio disegno sia che questo luogo non debba essere totalmente Monastero di clausura … voglio che si intenda unita la vita religiosa alla attiva di fare la Scuola … non avendo io riguardo, anzi bramando che possano uscire a far il servizio di Dio, e che lo dilatino anche per tutto il mondo. Con le Madri Generali M. Chiara Fattorini, M. Assunta Pistacchi, M. Teresa Piergiovanni, M. Antonietta Gaeta, M. Gabriella Malandruccolo, M. Carmela Rostirolla, M. Eugenia Pavanetto sono state aperte perciò diverse case e scuole filiali in tutta Italia: nel 1949 a Morgano (Treviso), per volontà dell’arciprete don Giulio Stringari; nel 1951 a Cordignano (Treviso), per invito del parroco don Angelo Sant; nel 1952 a Donzella di Porto Tolle (Rovigo); nel 1958 a Monte Sant’Angelo (Foggia), per iniziativa dell’arcidiacono don Nicola Quitadamo; nel 1964 a Torre Cajetani (Frosinone) e nello stesso anno alla periferia di Bari;. nel 1976 a Borgo Podgora (Latina), su richiesta del Comune di Latina e del parroco don Giuseppe Caselli; nel 1980 a Casamari (Frosinone), su proposta dei Padri Cistercensi; e nel 2000 a Caltanissetta, grazie al p. Carmelo Carvello; nel 2010 Vallepietra (Rm), su richiesta del rettore del Santuario, Mons. Alberto Ponzi.
Oggi sono attive le case di Borgo, Casamari, Vallepietra, e in tre case fuori dall’Italia: a Claraval in Brasile (1990); ad Hoima (1998) e a Kampala (2020) in Uganda, dove l’amore come sfida educativa trova la sua attuazione più viva e vitalizzante.
Vanno ricordati infine due avvenimenti importanti per la nostra Congregazione: il 19 maggio 1968 l’Abate Generale D. Sigardo Kleiner aggrega l’Istituto all’intero Ordine Cistercense, facendolo partecipe di tutta la spiritualità Cistercense, e dal 1987 per l’opera infaticabile di Madre Antonietta Gaeta la Congregazione è riconosciuta come Istituzione di Diritto Pontificio e, rinnovando ancora una volta le proprie Regole e Costituzioni, ha accolto pienamente gli insegnamenti del Concilio Vaticano II.

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